Continuiamo a parlare di tendenze di consumo. Dopo il trend behind – il bisogno di andare dentro e oltre il prodotto – esaminiamo sinteticamente un secondo blocco di tendenze che stanno animando le dinamiche di consumo a livello globale: il bisogno di oltremeità. Si tratta di un trend al quale il lavoro italiano è particolarmente attrezzato a rispondere.
L’Oltremeità nelle tendenze di consumo
Gerarchia
A fronte di una realtà sempre più caotica – che appare ormai melmosa più che liquida – cresce il bisogno di gerarchia. Non certo di autoritarismo militaresco e tantomeno di ottusa subordinazione. L’etimologia del termine chiarisce la questione.
“Gerarchia” deriva da hieros (sacro) e arché (principio). Rimanda a un’idea di ordine sacro, di struttura universale che armonizza parti e intero, dove l’intero tiene conto delle parti, mentre le parti contribuiscono alla saldezza dell’intero.
Il disordine globale torna a far crescere il bisogno di sentirsi organicamente parte di dimensioni sovraindividuali, nelle quali ciascuno possa trovare senso per sé prendendosi cura del tutto, mentre il tutto cresca nel rispetto dei singoli che lo costituiscono.
Identità intersoggettiva
In molti stanno riscoprendo che assomigliare sempre e solo a sé stessi intristisce e rende profondamente infelici. L’identità intersoggettiva riaffiora alle coscienze individuali, seppur ancora nelle forme sovente banalizzanti delle comunità virtuali. Si sente in giro netta la rinnovata percezione che l’io può esistere perché qualche noi se ne fa garante. Che siamo in quanto possiamo rispecchiarci negli occhi che guardiamo e che ci guardano.
Bohémien etici
È in netto aumento la voglia di partecipare, di ingaggiarsi con e per gli altri, ma senza adesioni ideologiche, senza tessere di partito, senza squilli né fanfare. Proliferano i bohémien etici, persone che praticano la ricerca etica in maniera divertita e anticonformista, che vanno in cerca del buono e del giusto in modo libero e disordinato.
Si diffonde il gusto di iniziative dove l’interesse individuale possa finalmente incontrare il benessere collettivo, ma sempre in maniera leggera, giocosa, come svagata.
Il cavallo
Cresce la voglia di impegnarsi per nobili scopi, ma in modi gentili e con sana ironia. È il tempo del cavallo, intendo quello degli scacchi: un pezzo che arriva dove deve e dove vuole in maniera indiretta e con mosse avvolgenti.
C’è in giro molta fame di idee non banali, fondanti e fondate, capaci di rispecchiare e rinvigorire un’identità individuale sempre più smagrita e depauperata, che il cinismo della postmodernità ha reso fardello insostenibile per eccessiva leggerezza.
È il momento di parole aggreganti, in cui ritrovare una casa comune, in cui coabitare e riprovare il piacere di stare insieme, ma sempre in maniera divertente e divertita.
