di Alberto Peretti
Molte terre d’Italia soffrono di una grave “desolazione”. In esse ci si sente come in “esilio”. Etimologicamente i due termini fanno esplicito riferimento alla mancanza di radici che colleghino al suolo, alla terra. Desolazione è innanzitutto sradicamento, assenza di elementi che connettano l’Umano alla Terra, scon-solante privazione che impedisce di sentire nostri i luoghi del vivere.
Non parlo di mero possesso materiale. Come aveva ben compreso Saint-Exupéry, un’autentica proprietà non è la somma dei proventi, è la somma dei doni. Qualcosa diventa davvero nostro, quando ad esso possiamo darci, quando in esso ci profondiamo. Attraverso il nostro agire, con il quotidiano lavoro.
Quindi la terra e il lavoro contro la de-solazione, contro l’e-silio a cui una certa economia bugiarda sembra averci condannato.
Terra lavorata è tutto ciò (sia esso qualcosa di fisico, di sociale, di culturale) in cui un lavoro e un consumo si territorializzano, vale a dire si radicano, si dimensionano, si danno confini, limiti, prospettive.
Terra lavorata è ciò che permette al lavoro e al consumo di darsi tempo, di innestarsi in un passato, rinnovarsi in un presente, crescere in un futuro.
Lavoro terraneo è una forma data al fare e al consumare. Grazie ad essa un territorio diventa paesaggio che dota produzione, prodotto e consumo di una riconoscibile identità, di un carattere etico ed estetico.
Lavori terranei sono un lavoro e un consumo integranti, che fondano connessioni, apparentamenti, legami tra lavoratore, atto produttivo, prodotto, consumo e consumatore.
A partire dal concetto di paesaggio, inteso come territorio caratterizzato e animato da uno specifico DNA lavorativo, Genius Faber ha elaborato il progetto Terre di Lavoro.
Con Terre di Lavoro Genius Faber progetta e realizza iniziative con-solanti, che favoriscono la nascita e la competitività di ecosistemi lavorativi territoriali, creando possibilità occupazionali e ingaggio sociale a partire da un collante ideale e valoriale condiviso
Terre di lavoro si basa su un triplice, semplice sfondo teorico.
Un Territorio è un luogo con un’anima
A caratterizzare un Territorio Italiano non bastano le semplici coordinate geografiche. Un Territorio è un centro di forze in cui, attraverso il lavoro, si sono sedimentate storia, cultura, conoscenza, stili di vita, vocazioni produttive
Il lavoro è l’anima dei Territori Italiani
Ogni Territorio Italiano ha uno specifico DNA lavorativo, un genius faber che esprime un modo di lavorare sintesi di saper fare e saper esser, arte di vivere calata nelle dinamiche produttive
Attraverso il lavoro è possibile armonizzare le diversità mettendole in dialogo
La forza di un Territorio dipende dalla sua capacità di sviluppare integrazione e coesione tra le sue realtà produttive.
A partire da questi presupposti teorici, con Terre di lavoro ci poniamo 3 obiettivi, ambiziosi, ma estremamente concreti.
1 Portare gli attori produttivi dei Territori Italiani a riconoscersi in una condivisa cultura del lavoro, per renderla motore di crescita ragionevole e di armonico sviluppo
2 Aumentare l’attrattività dei Territori Italiani facendo emergere il genius faber che li rende unici e inconfondibili
3 Favorire la fioritura di distretti multisettoriali caratterizzati da filiere orizzontali: industria, agricoltura, turismo, artigianato resi sinergici a partire dalla riconosciuta comune identità lavorativa.