Terre di Lavoro

Il Paesaggio interpretato e comunicato attraverso l'identità lavorativa dei Territori.

Scopri di più Vai al sito

Genius Faber - Logo

L’esperienza con Davines: una Carta Etica vivente

Valori come motori di business

Vogliamo essere la più bella e la più etica società nel mondo, grazie all’impegno di tutti

Con queste parole Paolo Braguzzi, Amministratore Delegato del Gruppo Davines, apre la prima delle sei sessioni di lavoro che ci vedranno impegnati nella creazione della Carta Etica 2.0, a distanza di 12 anni dalla stesura della prima Carta Etica. Il compito di attivare i progetti e le iniziative necessari a calare l’ambiziosa dichiarazione all’interno delle dinamiche lavorative è affidato a Stefania Bollati, amministratore e Responsabile Welfare dell’azienda.

La location prescelta è unica: ci troviamo nel cuore della food valley, negli spazi della tenuta Rosa dell’Angelo, distretto della biodiversità agricola. E’ qui che incontreremo oltre 250 donne e uomini che in Davines progettano, lavorano, vivono. Tutti coinvolti in giornate di lavoro sui valori, i comportamenti, le buone pratiche che rendono un’azienda innovativa, sostenibile, inclusiva, in una parola, #etica.

L’Azienda, fondata nel 1983 a Parma dalla famiglia Bollati, ha iniziato il suo cammino come laboratorio di ricerca e produzione di prodotti tricologici. Dopo un decennio è nato il marchio Davines, brand di prodotti cosmetici professionali per l’acconciatore. Nel 1996 è sorta la divisione cosmetica [ comfort zone ] per i principali stabilimenti termali e spa.

Da sempre, l’azienda parmense ha scelto di puntare sulla “bellezza sostenibile”, incoraggiando le persone a prendersi cura di se stessi, dell’ambiente in cui vivono e lavorano, delle cose che amano. Una scelta che li ha portati lontano: dopo vent’anni, la comunità Davines si è estesa in oltre 76 paesi, coinvolgendo migliaia di saloni e parrucchieri. La crescita dell’azienda è stata continua, dalla sede di Parma, a quelle di New York, Parigi, Londra, Città del Messico e Deventer (Olanda).

Le risorse coinvolte nella progettazione della Carta Etica2.0 provengono da tutte le filiali, e se gli incontri nazionali sono occasione di confronto e approfondimento, quelli internazionali compongono una babele virtuosa in cui idee e contributi arricchiscono i lavori con uno spirito cosmopolita. Tutte le risorse vengono coinvolte in attività di aula frontale o di partecipazione diretta, attraverso metodologie di apprendimento esclusive Genius Faber.

Ogni Carta Etica è un racconto unico, un potente strumento per motivare le risorse interne e per dare solida identità all’azienda. Per questo chiede di essere creata, narrata e diffusa con modalità coerenti con le caratteristiche dell’azienda stessa.

Il decennale percorso etico di Davines, di cui Genius Faber ha seguito e curato l’evoluzione, ha reso la carta etica elemento fondante del DNA aziendale, un modo attraverso il quale l’azienda può riconoscersi ed essere riconosciuta da tutti gli stakeholder. La metodologia didattica scelta da Genius Faber per la Carta Etica 2.0 punta sulla dimensione ludica. Parleremo di ETICA3, e partiremo proprio dalla creazione di cubi per rappresentare la collaborazione attiva dei collaboratori e delle risorse nel processo di creazione della nuova Carta Etica.

La scommessa intrapresa con Davines è quella di dimostrare che è possibile rafforzare il coinvolgimento e il senso di appartenenza delle persone anche “giocando” con i valori e le definizioni che li descrivono. Che utilizzare linguaggi diversi da quelli convenzionali, ad esempio l’ideazione di immagini e simboli, è uno dei modi attraverso i quali rendere i collaboratori testimoni attivi dell’identità lavorativa aziendale. Al termine di ogni giornata, si scopre così che, unendo concetti provenienti da aree valoriali diverse, si produce nuovo valore, comportamenti virtuosi, risposte illuminanti. Si scopre che “giocando” con l’etica si vince sempre.

Attraverso il contributo di tutti, stiamo costruendo un patrimonio comune che, come annuncia l’estensione 2.0 della Carta Etica, vivrà di continui mutamenti, contributi, scambi.
Una carta etica vivente per un’azienda che concepisce se stessa come un organismo vivente.

Per ora non sveliamo nulla di più.

L’unico testimone a conoscenza di tutto quanto avviene in ogni incontro è Pepe, il labrador nero che vive in questo angolo delle colline parmensi, nel Parco del Barboj, dove l’etica è motore di business di una rete di produttori. Pepe ascolta tutto, non ne vuole sapere di essere allontanato dall’aula. Probabilmente è il cane etico più attento del mondo. Chissà che non entri anche lui, con un suo contributo, in questo nuovo progetto.

Pin It on Pinterest

Genius Faber

Menu

Tematiche

Sezioni

Altro