Forlì
Sapere essere e saper fare
La terra che fé già la lunga prova e di Franceschi sanguinoso mucchio, sotto le branche verdi si ritrova…
Dante, Divina Commedia, Inferno, Canto XXVII
A Forlì è una bellissima giornata di fine estate, temperatura tiepida e allegria nell’aria.
Tanti imprenditori, un tavolo ricco di esperienza e fiducia nel futuro.
I settori merceologici sono i più diversi: alimentare, gas e combustibili, petrolifero, edile, servizi, IT, medicina nucleare, marketing e promozionale, automazione, abbigliamento.
Aziende familiari alla terza e quarta generazione, intere famiglie che lavorano e crescono insieme nel lavoro quotidiano.
C’è molta voglia di comunicare e comunicarsi in questi imprenditori, volontà di confronto e apertura agli altri. Emerge l’insoddisfazione per una politica italiana che non aiuta le imprese, che troppo spesso tarpa le ali.
C’è, però, un comune denominatore, la voglia di fare e fare bene.
Un imprenditore ci parla di “adattività” e non di adattabilità. Torna la parola responsabilità in questo incontro e, insieme a storia e tradizione, emerge la ricerca di un’etica del lavoro importante.