Terre di Lavoro

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Pescara

L’Abruzzo fa sold out

A Palazzo Pomilio, nella sede storica dell’ex distilleria Aurum, la bella sala riunioni “Basilio Cascella” di Pescara è appena sufficiente ad accoglierci tutti. Sono infatti oltre una trentina gli imprenditori intervenuti alla serata dedicata al Genio italiano e Lavoro made in Italy.

Ancora una volta a tenere insieme i più diversi e (apparentemente) lontani settori merceologici è un fattore comune determinante: il lavoro, in tutte le sue forme, applicazioni e processi. Ogni cosa è il lavoro che lo attraverso e lo anima, molto di più del puro saper fare.

È così che inizia il nostro incontro, con l’audacia che non ci stanchiamo di evocare durante gli incontri, offriamo agli imprenditori una visione  traducibile in leva di business.

In Italia il saper fare è innervato dal suo saper essere, dalla ricerca della qualità della vita. Arriva così in aula l’esempio di Adriano Olivetti, un modello di impresa mondiale straordinariamente moderna. Negli anni ’50, sotto la guida di Adriano, la Olivetti arriva a contare più di 30 mila dipendenti, 150 filiali nel mondo, che creano un prodotto eccezionale: macchine per scrivere “animate”. Nel 1955 la Lettera 22 assurge a pieno titolo allo status di opera d’arte e fa il suo ingresso al MOMA di New York. E’ il primo oggetto industriale a entrare in un museo.

Oltre alla dimensione d’uso, di scambio, oltre alla funzione simbolica e a quella lavorativa, Adriano Olivetti  ha intuito il potenziale di quelli che oggi chiamiamo “asset intangibili”. I suoi venditori vengono formati a far “sentire” al cliente il cuore pulsante della macchina. La passione, la perfezione, l’onore, l’orgoglio impiegato dagli operai per creare quello che si vede e quello che non si vede. Le macchine Olivetti costavano il 30% più delle altre. Gli acquirenti acquistano un progetto di vita reso tangibile.

Ecco, questa è la “quinta dimensione” del prodotto. Energia vitale, un modo di vivere calato nelle dinamiche produttive. Lavoro come cultura e arte di vivere.

Gli imprenditori abruzzesi a questo punto ci interrompono. Per dirci che forse fino a oggi non ne sono stati del tutto consapevoli, ma queste cose le hanno ben comprese e in numerosi casi messe in atto.

Così, il cliente estero, diffidente e in difensiva, cambia completamente atteggiamento quando “…dopo essere stato qui, ha visto la nostra realtà solida e vera”.

Un secondo imprenditore ci testimonia che ha pensato di occuparsi con meno cura di ciò che non si vede nei suoi macchinari, ma poi ha pensato che “se avessi fatto bene quello che si vede e meno bene ciò che restava non visibile, avrei fatto male tutto”, e ancora: “da noi i clienti vengono e stanno in fabbrica, a volte siamo così concentrati sul lavoro da trascurarli, ma loro ne sono ben contenti. Osservano, apprezzano, e alla fine comprano”.

Per noi, arrivati al quarantunesimo incontro, quest’aula piena di interesse e curiosità, è una dose di energia supplementare che ci fa ripartire ancora una volta carichi di voglia di fare, ricchi di voglia di essere.

Domani un treno ci porterà ad Ascoli.

Le parole degli imprenditori

La potenzialità che il prodotto/servizio acquisisce se il “saper fare” viene coniugato con il “saper essere”. Si aprono scenari di crescita altrimenti imprevedibili o già sperimentati in azienda. Proprio un approccio innovativo al business, interessante ed efficace.

Massimo Cavaliere, Suncity Srl

E’ piacevole riscontrare che ciò che si pensa e che si applica tutti i giorni possa essere sintetizzato in una “teoria” o in un “concetto”. Il nostro credo è che l’azienda sia fatta di uomini.

Andrea Cingoli, Cingoli Nicola & figlio consolidamento e restauro

Un incontro pragmatico e interessante, in particolare il concetto di condotto. Gli spunti colti mi hanno fatto notare quanto la mia azienda sia molto vicino a questa filosofia.

Marco De Virgiliis, Parsek Srl

Il tema emotivo é il centro di tutto. Bisogna far respirare al cliente il cuore del processo produttivo. Presentare solo il prezzo di un prodotto significa sminuire il lavoro che è intrinseco nel prodotto. La passione per il lavoro deve identificare il prodotto. Entusiasmante!!! mi ha ridato forza e coraggio per andare avanti a proporre il Made in Italy.

Francesca Di Donato, Area Legno

Genio italiano e lavoro Made in Italy a Pescara

L’effetto virtuoso del saper essere condiviso – Intervista a Massimo Cavaliere

SunCity è un’azienda di Pescara che fornisce servizi energetici integrati, attraverso processi e sistemi innovativi mirati a ridurre in maniera consistente le spese di approvvigionamento energetico dei propri clienti. Il suo Amministratore delegato Massimo Cavaliere ci conferma quanto, anche nel caso di un prodotto altamente tecnologico come il loro, passione e saper essere non riescano a nascondere la loro essenza. Il saper essere condiviso ha avuto per Suncity un grande effetto sia all’esterno come all’interno della propria organizzazione. La condivisione e la passione dimostrata dal management ha creato infatti un effetto virtuoso per tutti i collaboratori dell’azienda che dimostrano lo stesso livello di coinvolgimento.

 

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