Che cosa lega i fornitori ai capi filiera? Che cosa rende una filiera solida e resiliente?
Certamente chiarezza contrattuale, prospettive di impegno a lungo termine, trasparenza nelle condizioni di fornitura e di pagamento. Aspetti ineliminabili. Che però vanno interpretati come condizioni necessarie ma non sufficienti. Quindi che cosa occorre?
Facciamoci guidare dalla testimonianza di Francesco Ronco, presidente di CAST S.p.A., azienda leader nel settore manifatturiero made in Italy. Nelle sue parole traspare il senso e l’importanza della qualità della relazione tra gli attori di filiera.
Abbiamo gli stessi fornitori da decine di anni, solo fornitori di prima qualità: un buon fornitore è meglio di un buon cliente.
I nostri fornitori apprezzano la programmazione di acquisti, come facevamo tutti trent’anni fa e come oggi quasi nessuno fa più. Rapporto con il fornitore significa con l’azienda, ma anche con la persona. Empatia, mettersi nei panni, immedesimarsi. La risposta che ne riceviamo è collaborazione e fiducia
Più di tutto conta il capitale sociale diffuso tra i membri della filiera, vale a dire la condivisione e l’interiorizzazione di una serie di assunti di base circa il senso dato al proprio lavoro e al lavoro in generale, assunti che generano, fiducia, reciprocità, cooperazione, partecipazione.
Il lavoro italiano inteso come cultura del vivere calata nelle dinamiche produttive rappresenta una fondamentale forma di capitale sociale, indispensabile per radicare logiche di filiera integrata.
Le soluzioni di facciata non pagano: occorre diffondere e radicare un’etica del fare e del vivere all’interno di tutti i componenti la filiera. Vale dire diffondere una cultura della certificazione produttiva e della sostenibilità che affondi le sue radici in una cultura del lavoro trasversalmente proposta.
Quale il nostro impegno come Genius Faber? Quello di supporto nel dotare l’intero sistema di filiera di una rinnovata competitività a partire dal modello I.M.A.I., attraverso cui vogliamo evidenziare le parole chiave indispensabili per rendere la filiera autentico valore aggiunto per l’impresa.
MODELLO I.M.A.I
Identità – Motivazioni – Azioni – Impegni
Identità
Creare continuità nella pratica lavorativa collegando gli attori di filiera attorno a una comune visione del lavoro..
Rinsaldare l’identità di filiera attraverso un confronto su valori esistenziali che devono essere frutto di scelte ponderate e meditata adesione.
Creare le condizioni per rendere gli attori più consapevoli e responsabili del loro lavoro.
Motivazioni
Aprire orizzonti di senso più ampi e luminosi per il lavoro quotidiano.
Favorire l’interiorizzazione delle possibili ragioni del lavoro presso tutti gli attori di filiera.
Azioni
Discutere esempi di buon comportamento, indicare direzioni d’azione, tracciare linee guida per orientare l’agire.
Coniugare razionalità e ragionevolezza, il quanto vale la prestazione con il che cosa essa vale in termini di salute individuale e collettiva.
Ottenere l’alleanza profonda degli attori di filiera in vista del raggiungimento degli obiettivi produttivi, al di là degli adempimenti sterili e rituali.
Impegni
Esprimere, verso l’interno e verso l’esterno, gli impegni assunti dalla filiera integrata in fatto di traguardi, valori, indirizzi di civile coesistenza.