Poesia e concretezza: è lì che risiede la forza.
È una delle prime testimonianze che abbiano raccolto durante i 50 incontri che ci hanno visti impegnati da aprile 2016 fino alla settimana scorsa nell’iniziativa Genio Italiano e Lavoro made in Italy, iniziativa promossa da Intesa Sanpaolo.
È ancora presto per parlare di conclusioni e di idee progettuali derivanti da questa esperienza, abbiamo gli occhi e i computer pieni di appunti, storie e testimonianze.
Un patrimonio che ci permetterà di tracciare una mappa delle imprese italiane che fondano il loro business sul valore del Lavoro made in Italy, e di perfezionare ulteriormente lo studio e l’applicazione di strategie vincenti fondate sull’Italian Business Model.
Da subito però possiamo affermare che la ricerca condotta sul campo ci ha consentito di tracciare linee di demarcazione che definiscono aree geografiche, modi di essere e di fare impresa, di vedere il mondo e di interpretare il futuro.
Ne emergerà una mappa inedita, per certi versi anche sorprendente, di un’Italia delle imprese che, se talvolta si rapprende intorno a timori e incertezze, assai più di frequente si dispiega in un desiderio di crescita e di ampliamento che travalica i confini nazionali ed europei per affermare un principio di italianità nel mondo.
L’esperienza condotta conduce a orientare il lavoro dell’immediato futuro su 4 fattori cruciali che caratterizzano l’Italian Business Model.
1. BEHIND
Gli aspetti del “behind the product” sono ormai una leva irrinunciabile per chi intende affermarsi su mercati nazionali e internazionali. Il mercato chiede di rispondere a un bisogno ormai evidente di autenticità, di verità e di scoperta di quel cuore pulsante che anima il vero Made in Italy. Stiamo parlando del lavoro che genera ogni prodotto, sia esso di largo consumo che di nicchia, legato alla tradizione o ancorato all’innovazione tecnologica.
2. FILIERE ETICHE
È necessario creare filiere con cui intessere rapporti di fiducia basati sull’indiscutibile garanzia di qualità dei prodotti ma anche, e in modo altrettanto necessario, sull’etica delle persone e dei processi. C’è un mondo migliore che chiede di emergere e prendere voce. Finalmente non abbiano più timore di passare per sognatori o teorici sganciati dal mondo reale quando lo affermiamo. Dopo più di un anno a contatto diretto con imprese di ogni settore, ci possiamo permettere di affermare con forza quello che all’inizio di questa avventura era ancora un’intuizione supportata da lavori di studio e di analisi: l’etica è un principio irrinunciabile per chi desidera fare business made in Italy, in ogni settore merceologico e con particolare riferimento per il mercato estero.
3. TERRITORIO
L’Italia è un paese di diversità, che si declinano in una gamma infinita di sfumature anche nel raggio di pochi chilometri. Una ricchezza che se correttamente collegata, gestita e trasmessa, può trasformarsi in potente leva di business, in Italia e ancora di più all’estero. A collegare le specificità e le caratteristiche di un territorio è il collante valoriale, vale a dire il modo di lavorare, il saper fare calato nel saper essere. La creazione di Ecosistemi Lavorativi Territoriali fondati sull’intangibile lavorativo, permetterà di rendere sinergiche le imprese esistenti e generare nuove iniziative imprenditoriali.
4. ALL SELLERS
L’esperienza di acquisto si connette in modo sempre più significativo e stringente con l’esperienza di lavoro. Coinvolgere in modo diretto e indiretto tutte le funzioni aziendali nella vita commerciale dell’Azienda, significa promuovere un dialogo autentico tra impresa e cliente. La rete vendita perde i suoi connotati tradizionali per ibridarsi sempre più con tutte le figure coinvolte a vario titolo nelle strategie aziendali. Un processo delicato, da costruire insieme alle persone, che rende le aziende trasparenti e accessibili, non solo aperte ma capaci di raccontarsi in modo vero.
In questi quindici mesi abbiamo percorso 88.522 km e abbiamo incontrato 850 imprenditori.
Lasciamo il bilancio più efficace e sintetico alle parole di un imprenditore incontrato durante l’ultimo incontro: “Tempo speso bene!”